La Stampa, 12 marzo 2016
Parla il presidente della comunità: “La sua è una Chiesa in uscita che propone al mondo un nuovo umanesimo”
La Comunità di Sant’Egidio saluta i tre anni di pontificato di Papa Francesco come un dono per la Chiesa e per il mondo. “In un tempo che ha visto alzarsi troppi muri tra i popoli – afferma il presidente Marco Impagliazzo – Francesco è stato un costruttore di ponti nel suo apostolato quotidiano e nello scenario internazionale ed ecclesiale, come dimostrano le nuove relazioni che si sono aperte tra Cuba e gli Stati Uniti e lo storico incontro con il patriarca russo Kirill”.
“E’ un Papa – sottolinea Impagliazzo – che, leggendo la realtà a partire dalle periferie, si è fatto voce dei poveri indicando a tutti la via per colmare le distanze e sanare le ferite delle nostre società, non ultima quella ambientale. Non a caso ha scelto di aprire la prima porta santa del Giubileo della Misericordia a Bangui, capitale del Centrafrica dilaniato dalla guerra”.
“Francesco – conclude – ha saputo dare un nuovo slancio missionario alla Chiesa proponendo di vivere la gioia del Vangelo: una forza “in uscita”, capace di offrire al mondo un nuovo umanesimo in anni attraversati da tanti conflitti e da una violenza diffusa che colpisce soprattutto i più deboli”.
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