Avvenire del 22 settembre 2016
di Marco Impagliazzo
A cosa serve il dialogo tra le religioni? Questa domanda è risuonata da varie parti mentre si preparava il trentesimo anniversario dello Spirito di Assisi nella città di San Francesco. Nel 1986, nello stesso luogo, molti non capirono il valore storico e profetico del gesto voluto dal papa santo, Giovanni Paolo II. Allora, tra le critiche anche aspre a un gesto visto come sincretico, si sentì risuonare la domanda: a che serve? Si diceva: questa è la realtà, la guerra fredda e l’Europa divisa dalla cortina di ferro. Ma Il Papa guardava lontano. Convocò una riunione inedita di responsabili delle religioni mondiali. Era convinto che le religioni dovessero fare di più per la pace, non accettando la realtà della guerra e della divisione tra i popoli. Quell’incontro diede vita a tante novità: non più la sfida o la contrapposizione tra le religioni, ma il dialogo e l’incontro per favorire la pace nel mondo. I risultati di questa nuova visione sono sotto gli occhi di tutti.
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