Il dramma silenzioso dello sballo

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Il Dipartimento delle politiche antidroga ha appena pubblicato una Relazione annuale al Parlamento (relativa al 2022) che è degna della più grande attenzione, perché segnala l’aggravarsi del fenomeno tossicodipendenza in Italia, come pure un maggiore coinvolgimento dei minori e – tra questi – delle ragazze nell’utilizzo di alcune sostanze. È infatti particolarmente preoccupante l‘incremento dei consumi di droghe nella fascia giovanile (15-19 anni) rispetto ai dati dell’anno precedente (si passa dal 18,7% al 27,9% del totale della fascia). E non stupisce che, a fronte di tale tendenza, si registri un aumento di coloro che si rivolgono alle comunità terapeutiche ovvero al servizio sanitario per problematiche correlate alle dipendenze.

Se in generale è la cocaina ad essere tra le sostanze più presenti sul mercato delle droghe in Italia, con quantitativi sequestrati che sono passati da 3 tonnellate e mezzo (2018) a oltre 26 tonnellate, quando guardiamo ai consumi della fascia di età più giovane dobbiamo riferirci – pur tenendo presente la loro differente pericolosità – tanto alla cannabis, quanto alle cosiddette NPS (Nuove Sostanze Psicoattive), composti sintetici in continua evoluzione.
Fra i giovanissimi sarebbero oltre 580mila gli studenti tra i 15 e i 19 anni (il 24% del totale) ad ammettere l’uso di cannabis nell’anno, mentre, per quel che riguarda le NPS, i giovani consumatori sarebbero il 6% del totale, ovvero oltre 140mila ragazzi. La novità più triste della Relazione, sottolineata anche dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, concerne l‘impennata di consumi tra le donne, e tra le giovanissime in particolare il 2022 ha fatto registrare il sorpasso dei consumi femminili su quelli maschili anche per quel che riguarda il tabacco e l’alcool.

Quasi due milioni di adolescenti (il 78% del totale) si dichiarano consumatori di alcool, e un terzo di loro ne fa uso in eccesso. Altro dato da mettere in evidenza è quello relativo al crescente consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica. Quasi l’11% dei ragazzi utilizza psicofarmaci (la percentuale, già in aumento, s’era fermata al 6% l`anno prima) , con dei picchi – anch’essi inediti – del 15% fra le ragazze.

Fin qui la relazione, che conferma quanto molti genitori di adolescenti sanno già. È spesso ripetuto che i più giovani si confrontano con una fragilità esasperata, un vuoto di senso, un disagio crescente: una bottiglia o una pasticca finiscono per sembrare una risposta, una via d’uscita, una moda cui non c’è ragione di sottrarsi. È una tendenza che riguarda tutta la società occidentale (e non solo: giungono segnali preoccupanti anche dall’America Latina e dall’Africa). Negli Stati Uniti i morti per overdose da droga o abuso di farmaci sono stati più di 100mila nel 2021, il numero più alto di sempre. Lì gli studenti liceali o universitari rappresentano una porzione importante degli acquirenti di farmaci per aumentare la concentrazione o calmare l’ansia.

Queste cifre non ci chiedono di agire subito, prima che le cose peggiorino? Abbiamo a che fare con vite, sogni, prospettive. È un dramma silenzioso, quello disegnato dalla relazione, che richiede risposte immediate, non tanto repressive, quanto fatte di attenzione ed accompagnamento. Soprattutto, come sembra sottolineare lo stesso sottosegretario titolare del Dipartimento, richiede più riflettori puntati sul tema e una maggiore informazione, una capillare campagna di comunicazione. Lo si è fatto per anni e si continua a fare, con successo, a proposito dei rischi del fumo.
Si può e si dovrebbe fare, a mio avviso, anche per i pericoli legati all’assunzione delle sostanze in questione. Visto che la battaglia contro l’offerta delle droghe, portata avanti con azioni sempre più incisive – che devono continuare e rafforzarsi – non riesce comunque a arginare il fenomeno, per frenare la crescita delle dipendenze, occorrerà lavorare in modo convinto da parte di tutti – a partire dalle istituzioni – sull’abbassamento della domanda. Cioè sulla liberazione delle persone da questa nuova schiavitù, a partire dai giovani. Ne va del futuro delle nostre società.

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