Da Avvenire del 25 gennaio 2017
di Marco Impagliazzo
Zygmunt Bauman ci ha aiutato a leggere la realtà contemporanea, il mondo in cui viviamo, come un grande scenario ‘liquido’, in cui l’orizzonte è a breve termine, l’obiettivo è viaggiare leggeri, il riferimento è l’individuo, l’incertezza e la paura la fanno da padroni. L’orizzonte dell’uomo contemporaneo è oggi la città. La Conferenza degli episcopati latinoamericani all’assemblea di Aparecida del 2007 affermava: «La fede ci insegna che Dio vive nella città, in mezzo alle sue gioie, ai suoi desideri e alle sue speranze, come anche in mezzo ai suoi dolori e alle sue sofferenze».
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