Conclave che guarda verso sud

Il Conclave che si apre domani riflette un cambiamento epocale: la crescente presenza di cardinali provenienti dal Sud globale, frutto delle scelte di Papa Francesco, che ha dato voce alle periferie del mondo e ai contesti più marginali. Un’eredità visibile nel suo magistero, nei viaggi apostolici e nelle azioni concrete in favore dei poveri, dei migranti e dei giovani. Questo nuovo volto della Chiesa si prepara a indicare una direzione universale, inclusiva e profondamente evangelica.

L’arte salvata in Vaticano, ardito capolavoro

Durante la Seconda guerra mondiale a varcare le soglie delle case religiose a Roma e quelle del Vaticano non furono solo ricercati, antifascisti, ebrei, ma anche opere d’arte d’inestimabile valore provenienti da ogni parte d’Italia…

Una retata, poi violenze e deportazioni. I 110 anni dal massacro degli armeni

Il 24 aprile 1915 segna l’inizio del genocidio armeno, una delle più gravi tragedie del Novecento. In quella data, le autorità ottomane arrestarono a Costantinopoli oltre 200 intellettuali, politici e membri dell’élite armena, dando avvio a una campagna sistematica di deportazioni, massacri e violenze che portò alla morte di circa un milione e mezzo di armeni.

L’occhio verso gli ultimi. Il primo pontefice globale della storia

Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, riflette sul pontificato di Papa Francesco in occasione del suo dodicesimo anniversario. Lo definisce il primo pontefice veramente globale, capace di parlare a tutto il mondo, non solo ai cattolici. Il suo sguardo è rivolto agli ultimi, ai poveri, ai migranti, e alle periferie esistenziali e geografiche.

Francesco ha dato un volto concreto al Vangelo attraverso gesti profetici, parole forti, viaggi nei luoghi del dolore (come Lampedusa o Mosul), assumendo un ruolo di guida morale in un mondo frammentato. La sua visione di Chiesa è quella di una “Chiesa in uscita”, povera e per i poveri, impegnata per la pace, il dialogo e la giustizia.

Il pontificato di Francesco – secondo Impagliazzo – ha cambiato profondamente il modo di intendere la missione della Chiesa, rendendola più umana, più vicina, più evangelica.

Foto di Fadjar Djulizar su Unsplash

Il dovere di ricordare il dolore di Auschwitz

Il 27 gennaio 1945 l’esercito sovietico, nella sua avanzata verso il cuore della Germania, entrò in una struttura fatta di baracche con una linea ferroviaria che vi entrava passando sotto una torretta di guardia in…

Foto di Mohammed Ibrahim su Unsplash

L’esile tregua da sostenere. Il ruolo della comunità internazionale

L’articolo discute la fragile tregua raggiunta tra Israele e Hamas, evidenziando il ruolo cruciale della comunità internazionale nel sostenerla. Sottolinea la necessità di una leadership palestinese unitaria e di garanzie per il governo israeliano per trasformare la tregua in un negoziato di pace duraturo.

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