Il linguaggio della guerra. Parole d’odio che scavano solchi

Marco Impagliazzo riflette sul potere delle parole e sui rischi dell’hate speech che, dai social fino alla politica, alimenta polarizzazione, esclusione e conflitto. Le parole di odio preparano il terreno a violenza e guerre, minando la qualità del dibattito pubblico e la convivenza democratica. In un mondo sempre più segnato da solitudine digitale e clima bellicista, occorre “difendere i confini” della cultura umanista, isolando la zizzania della contrapposizione e recuperando responsabilità e pensieri lunghi.

Buoni maestri proprio ora. Contro chi indottrina all’odio

da Avvenire del 28 marzo 2018 di Marco Impagliazzo La notizia dell’arresto a Foggia di Abdel Rahman è di particolare gravità. Questo 59enne egiziano, con cittadinanza italiana, predicava odio e fanatismo religioso, indottrinando bambini sul…