Nel cuore di un mondo ferito dai conflitti e dall’indifferenza, Papa Francesco lancia il Giubileo del 2025 come un anno di speranza e pace. Non è solo un evento religioso, ma un invito concreto a credere che la pace sia ancora possibile. Il pontefice chiama tutti a riscoprire la fraternità, agire come pacificatori e restituire cittadinanza alla speranza. Perché la speranza, davvero, non delude.
L’evento si è svolto mostrando i segni di un rito secolare, a iniziare dalla preghiera del Papa e dei patriarchi delle Chiese orientali cattoliche al sepolcro di san Pietro, per giungere alla consegna del Pallio…
L’elezione di papa Leone XIV è stata per molti una sorpresa. Anche perché le previsioni, soprattutto giornalistiche, della vigilia non lo indicavano tra i più papabili, ma soltanto un candidato di mediazione in caso di…
Il Conclave che si apre domani riflette un cambiamento epocale: la crescente presenza di cardinali provenienti dal Sud globale, frutto delle scelte di Papa Francesco, che ha dato voce alle periferie del mondo e ai contesti più marginali. Un’eredità visibile nel suo magistero, nei viaggi apostolici e nelle azioni concrete in favore dei poveri, dei migranti e dei giovani. Questo nuovo volto della Chiesa si prepara a indicare una direzione universale, inclusiva e profondamente evangelica.
Durante la Seconda guerra mondiale a varcare le soglie delle case religiose a Roma e quelle del Vaticano non furono solo ricercati, antifascisti, ebrei, ma anche opere d’arte d’inestimabile valore provenienti da ogni parte d’Italia…
Il 24 aprile 1915 segna l’inizio del genocidio armeno, una delle più gravi tragedie del Novecento. In quella data, le autorità ottomane arrestarono a Costantinopoli oltre 200 intellettuali, politici e membri dell’élite armena, dando avvio a una campagna sistematica di deportazioni, massacri e violenze che portò alla morte di circa un milione e mezzo di armeni.
La globalizzazione pone con forza una sfida, quella del vivere insieme. Le migrazioni hanno profondamente cambiato la fisionomia delle città piccole e grandi. In spazi stretti si concentrano diversità enormi, di cultura, di stile di…
Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, riflette sul pontificato di Papa Francesco in occasione del suo dodicesimo anniversario. Lo definisce il primo pontefice veramente globale, capace di parlare a tutto il mondo, non solo ai cattolici. Il suo sguardo è rivolto agli ultimi, ai poveri, ai migranti, e alle periferie esistenziali e geografiche.
Francesco ha dato un volto concreto al Vangelo attraverso gesti profetici, parole forti, viaggi nei luoghi del dolore (come Lampedusa o Mosul), assumendo un ruolo di guida morale in un mondo frammentato. La sua visione di Chiesa è quella di una “Chiesa in uscita”, povera e per i poveri, impegnata per la pace, il dialogo e la giustizia.
Il pontificato di Francesco – secondo Impagliazzo – ha cambiato profondamente il modo di intendere la missione della Chiesa, rendendola più umana, più vicina, più evangelica.
«Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male». Sono le parole della Fratelli…